L’origine dei mustaccioli, dolce tipico della tradizione natalizia in Campania, si perde nella notte dei tempi facendolo risalire addirittura agli antichi greci dove μάσταξ (mástax), che significa bocconcini, è affine a μαστάζω (mastázō) il cui significato masticare o mangiare potrebbe essere una delle spiegazioni plausibili.
Ma i latini reclamano anche loro un mustaceus dove per mustum, come si può facilmente intuire, si intendeva il mosto del vino col quale venivano preparati i loro dolci proprio per conferire una maggior percezione di “dolcezza”. Ma ci sarebbe anche un mustax , ovvero l’alloro, ingrediente d’origine del mustaceum una focaccia nuziale avvolta in foglie di alloro che dava aroma durante la cottura.
Venendo ai tempi nostri non tutti sanno che i mustaccioli napoletani, i più famosi d’Italia perchè ne esistono molte varianti in altre zone dello stivale, pare abbiamo attinenza esclusivamente con un loro lontano parente d’oltralpe il germanico Printen, anche se non mancano varianti regionali come quello beneventano elaborato in una variante a pasta più morbida ed alta a cui viene aggiunta, durante l’impasto, il celeberrimo liquore Strega. Oltre alla pasta più morbida e più alta, perché leggermente lievitata, variano anche nelle dimensioni che risultano essere leggermente più piccole.
L’excursus storico andava fatto ma voi ora siete pronti a farli a casa vostra? Allora non vi resta altro che seguire alla lettera la ricetta ed il procedimento di un maestro di pasticceria napoletana Antonio Castaldo il compianto Presidente dell’Associazione Pasticcieri Napoletani scomparso nel 2017 ma che ci ha lasciato un’eredità fatta tutta di dolcezza.
Una sola raccomandazione, preparateli con il sottofondo di Natale ideale che è solo DIVINA CHRISTMAS EDITION
[La Redazione Centrale]