La famiglia e la tavola ecco gli ingredienti più ricercati delle famiglie napoletane (NdR campane) che si riuniscono nel rito più sentito nella notte dell’anno per antonomasia, la notte di Natale. E cosi che una giornata particolare che, secondo le tradizioni più antiche, vorrebbe addirittura un doveroso digiuno a mezzogiorno del 24 trova le mamme, le nonne, le zie e tutte le donne di casa indaffarate nei preparativi della Cena della Notte di Natale ed il perchè è presto detto. Proprio a mezzogiorno continuano con fervore i preparativi delle varie pietanze iniziati già dalla mattina stessa, per i succulenti manicaretti che dovranno trovare posto, come da tradizione, sulla tavola bandita di rosso ed oro.
La cucina è praticamente tutta in subbuglio, un tripudio di colori, sapori ed odori che mescolano il dolce, il fritto, l’odore di pesce, il miele ed il baccalà, uno scenario da putiferio che però come per incanto quella stessa notte saranno tutti ingredienti che riappariranno in tavola in tutta la loro sontuosa prelibatezza nella forme che noi ben conosciamo.
Prima di tutto è scontato ricordare una regola aurea dei menù natalizi e delle modalità in cui essi vanno serviti, tutto pesce la sera della vigilia, per il pranzo del 25 invece la vera protagonista della tavola diventa la carne. A dirlo non siamo certo noi ma il cuoco e letterato napoletano Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, che ne parlava cosi già nel suo celeberrimo “Trattato sulla Cucina teorico-pratica” pubblicato nel 1837 «Per la Vigilia de lo Santo Natale ce vonne vruoccoli zuffritti co l’alice salate, vermicielli co la mollica de pane e vongolelle o pure zuffritti co l’alice salate, anguille fritte, ragoste vollute co la sauza de zuco de limone, e uoglio, cassuola de calamarielli e seccettelle, pasticcio di pesce, arrusto de capitone e struffoli».
Dopo secoli in linea di massima nulla è veramente cambiato, c’è chi apre le danze con una pizza di scarole con il suo saporito ripieno di olive, acciughe, pinoli e uvetta, ma non mancano il salmone e le alici marinate, nè l’insalata di polpo o quella di mare.
Sul primo piatto non si ammettono ingerenze, la notte della vigilia si “arravogliano” alla forchetta solo gli spaghetti alle vongole. Al massimo, si può divagare sulle varie scuole di pensiero circa il modo di preparazione perché, non è cero un mistero, qualcuno li preferisce in bianco, qualcuno in rosso o “macchiati” con qualche pomodorino qua e là ma alla fine lo spirito delle feste placherà eventuali polemiche sull’argomento.
Passando ai secondi, solitamente si trovano in tavola spigole e orate al cartoccio o all’acqua pazza, ovvero spadellate con aglio, pomodorini, vino bianco ed una spruzzata di prezzemolo.
Ma un minuto dopo si frigge la frittura di calamari, fatta al momento per preservarne la croccantezza, ma non potrà mancare il baccalà fritto pastellato. I più integralisti dal canto loro non rinunceranno al capitone fritto o in umido, considerato quasi alla pari del cornetto rosso un vero e proprio portafortuna per l’anno che verrà.
Altra portata degna di nota sono poi i contorni, in realtà prevalentemente due.
In primis, l’immancabile insalata di rinforzo con cavolo bollito, acciughe, olive ed un peperone dolce autoctono denominato “papaccelle”. A seguire i broccoli di Natale, diversi dai broccoli che conosciamo perchè simili ai friarielli ben noti anche come “vruoccole ‘e fronna”, coltivati nell’Agro Nocerino-Sarnese e che constano di foglie con minuscole infiorescenze dalle tonalità verdi. Si preparano sbollentandoli, dopo averli puliti, per poi ripassarli in padella con aglio, olio e peperoncino e da servire in ultimo con una spruzzata di limone.
A questo punto come diciamo in Campania “Abbiamo fatto 30? e facciamo anche 31” dando fondo agli immancabili dolci tipici napoletani che arriveranno in tavola secondi solo “o’ spass”, una gran varietà di frutta secca, come fichi secchi, nocciole, pistacchi, mandorle e noci.
E poi… i dolci, tra struffoli, roccocò, susamielli e mostaccioli e le immancabili zeppole di patata o quelle di “acqua vulluta” ricoperte di tanto miele e diavoletti, una pioggia variopinta di piccolissimi confetti che conferiscono ancor più sapore con i loro tanti colori.
Noi di Divina fm vi auguriamo un sereno e sincero buon Natale, all’insegna della semplicità e degli affetti più veraci che lo spirito delle festività merita, accompagnandovi sia durante la “Cena della Vigilia” come nel “Pranzo di Natale” con DIVINA CHRISTMAS EDITION la colonna sonora delle feste che abbiamo voluto regalarvi quest’anno per trasmettervi tutto l’amore di cui siamo capaci e che speriamo arrivi a tutti voi.
Vi aspettiamo la sera del 24 dicembre a partire dalle ore 20,00 e per tutte le ventiquattro ore successive anche sulla nostra rete principale “DIVINA FM” che porterà il Natale e le sue melodie in tutta la Campania e nel mondo. DIVINA CHRISTMAS EDITION invece potrete continuare a seguirla online fino al 6 di gennaio 2022.
[La Redazione – Raffaele Acampora]